Capua-Semprini: una coppia garbata che ben funziona, per un racconto vecchio stile dell’Estate in Diretta

Un paio di minuti prima delle 15.40 ha preso il via la nuova edizione di Estate in Diretta, la versione estiva del contenitore pomeridiano di Rai1 La Vita in Diretta. Il programma riacquista la denominazione di ‘Estate in diretta’ propria delle prime edizioni, dal 2011 al 2016, per sottolineare, anche dal titolo, la distinzione dalla versione invernale conclusasi tre giorni fa, perché appare chiaro, fin dalla durata della diretta, un ritorno a quel filone di racconto tipico delle vite in diretta dell’era pre-Matano.

Padroni di casa dello studio 3 di Via Teulada Roberta Capua e Gianluca Semprini. Lui giornalista di Rainews24, già conduttore in passato del contenitore in coppia con Ingrid Muccitelli; lei conduttrice navigata, professionista che il pubblico attendeva con ansia (come sottolineato in apertura dal partner), che riacquista, dopo anni, il meritato posto in prima fila che merita, da subito così sicura e padrona di casa che non sembrano passati tutti questi anni dalla sua ultima diretta. Una professionista su cui ben di più si dovrebbe puntare, anche oltre l’estate.

Lo studio si apre alla leggerezza e all’estate già dalla scenografia, colorata e allegra, con i divanetti azzurri che occupano la parte dello studio 3 che ha ospitato per tutta la stagione il salotto di Serena Bortone.

L’impaginazione delle tre ore di diretta, invece, segna un passo indietro, rispetto alla cifra data da Alberto Matano, che aveva fatto della snellezza, essenzialità, immediatezza, la caratteristica del successo del nuovo corso di Vita in Diretta. D’estate i due conduttori se la prendono più comoda, i tempi si allungano e gli ospiti in studio aumentano, e non poteva essere altrimenti data la durata, quasi doppia, rispetto alla stagione invernale e data anche la forte impronta personale impressa da Matano.

Tornano, dunque, avvocati e criminologi in studio a disquisire sui vari casi di cronaca; tornano al centro le storie, come nell’intervista di Roberta Capua alla calciatrice di serie A tornata a giocare a livello agonistico dopo un intervento al cuore;  torna il racconto popolare dell’Italia, con la cronaca quasi minuto per minuto di un ricevimento di matrimonio di una coppia napoletana, riuscita a coronare il sogno d’amore dopo aver dovuto rimandare per via della pandemia. E proprio questo è il filo conduttore di tutto il pomeriggio: la ripartenza e le riaperture, in questa giornata che coincide con la caduta dell’obbligo delle mascherine all’aperto e con l’Italia colorata per la prima volta tutta di bianco. Si racconta della ripartenza della musica con, in collegamento, Roby Facchinetti; della ripartenza del turismo nella magica Venezia; del matrimonio dei due giovani. A questo si aggiunge una nuova rubrica, Il tempo di Greta, a chiusura della prima parte e affidata a Greta Mauro: un almanacco sugli appuntamenti estivi di un’Italia che riparte, attraverso concerti, musei, cinema e rassegne culturali, senza perdere di vista le previsioni del tempo delle mete di destinazione.                                                                                          Torna la narrazione popolare dell’Italia e torna a casa Barbara Di Palma, inviata storica del programma, da due anni ormai passata al racconto delle Storie Italiane di Eleonora Daniele.

Una coppia che ben funziona, apparsa ben affiata e assortita sin dai primi minuti, capace di interagire nel rispetto dei propri tempi e del proprio ruolo. Fondamentale l’alchimia della coppia in un programma che, per quasi l’intera sua durata, procede sempre con una conduzione binaria. A vincere, quindi, è la coppia, la mescolanza tra l’anima giornalistica di Semprini (aveva già convinto nel 2018, ora acquista ancora più scioltezza e improvvisazione) e l’empatia più popolare di Roberta Capua, giusto mix per creare un ambiente familiare e coinvolgente; bravi e credibili sia nelle pagine più leggere che nel racconto della cronaca, capaci di condurre una narrazione in punta di piedi, garbata, pulita, senza esclusive e primi piani sensazionalistici.