È ufficialmente nato venerdì scorso, 21 ottobre, il Governo guidato da Giorgia Meloni: 24 i ministri, di cui solo 6 sono donne. Tra questi c’è anche un volto noto del giornalismo e della Tv: Gennaro Sangiuliano, fino a venerdì direttore del Tg2, è stato infatti nominato ministro della cultura.
Incarico che lo rende orgoglioso, come ha dichiarato al quotidiano La Repubblica:
“La cultura è il mio alimento, sono orgoglioso di avere a casa una biblioteca di 15mila titoli, io stesso ne ho scritti 18 (tra cui, come ricorda “Repubblica”, ci sono le biografie di Putin, Mao, Trump, Reagan e anche un saggio sul “Quarto Reich”) e ho vent’anni di attività accademica alle spalle”
Al quotidiano diretto da Maurizio Molinari ha inoltre confermato la sua amicizia con Giorgia Meloni, già nota dopo le sue partecipazioni alle convention di Fratelli d’Italia:
“Con Giorgia ci conosciamo da anni, siamo legati da amicizia e stima, tante volte ci siamo scambiati idee e libri, io li ho dati a lei e lei a me”
Per quanto riguarda gli obbiettivi che si pone da ministro della cultura, al Tg1 ha dichiarato:
“Credo che ci si debba impegnare per far sì che questa risorsa, questo grande patrimonio di cui noi disponiamo e di cui nessuna nazione al mondo dispone, che è il patrimonio artistico, architettonico, monumentale ma anche un patrimonio immateriale che è la nostra cultura – citavo Dante Alighieri e Giacomo Leopardi – possa diventare un motore anche per la nostra economia e per i nostri cittadini”
A proposito di Leopardi, il motto del neo-ministro è proprio una poesia del grande poeta, la canzone civile All’Italia, che inizia così:
“O Patria mia, vedo le mura e gli archi e le colonne e i simulacri e l’erme torri degli avi nostri, ma la gloria non vedo”
La gloria di Sangiuliano, invece – come scrive Giovanna Vitale sul già citato quotidiano Repubblica – è appena iniziata… Ma, esattamente, chi è Gennaro Sangiuliano?
Nato a Napoli il 6 giugno 1962, si è laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi Federico II di Napoli.
Ha poi conseguito un master in Diritto privato europeo presso l’Università La Sapienza di Roma e un dottorato di ricerca in Diritto ed Economia presso l’Università Federico II di Napoli.
È entrato in politica fin da giovanissimo come membro del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale (partito di ispirazione neofascista).
Dal 1983 al 1987, sempre per il Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale, è stato consigliere circoscrizionale nel quartiere Soccavo di Napoli.
Ha invece iniziato la carriera giornalistica lavorando a Canale 8 (emittente televisiva napoletana). Successivamente è passato a dirigere l‘Opinione del Mezzogiorno, per poi entrare nella redazione del periodico Economy.
Nei primi anni novanta Sangiuliano ha lavorato a L’Indipendente e poi alla redazione politica del quotidiano Roma di Napoli, di cui è stato poi direttore dal 1996 al 2001.
Negli anni successivi è stato prima capo della redazione romana e poi vicedirettore del quotidiano Libero durante la direzione di Vittorio Feltri. Ha scritto anche per il settimanale L’Espresso e per le pagine culturali de Il Sole24Ore.
Si è inoltre occupato di economia per il mensile Nord e Sud, la storica rivista fondata da Francesco Compagna. Ha scritto anche per il Giornale di Napoli durante la direzione di Lino Jannuzzi, per Il Foglio di Giuliano Ferrara e per Il Giornale.
Nel 2001 si è candidato alle elezioni politiche nella lista Casa delle Libertà nel collegio Chiaia-Vomero-Posillipo, senza però essere eletto.
Nel 2003 è entrato in Rai come inviato della TgR Campania, di cui è poi diventato caporedattore.
Successivamente è passato al Tg1, per il quale è stato inviato in Bosnia, Kosovo e Afghanistan.
Nel 2009 è stato nominato vice direttore del Tg1 durante la direzione di Augusto Minzolini.
Dal 2015 ricopre inoltre la carica di direttore della scuola di Giornalismo dell’Università degli Studi di Salerno e dal 2016 è anche titolare del corso di Storia dell’economia e dell’impresa alla Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli di Roma.
Il 31 ottobre 2018 è stato nominato direttore del Tg2, a cui ha impresso una linea editoriale chiaramente di destra.
Incarico, quello di direttore del Tg2, che Sangiuliano ha lasciato due giorni fa, venerdì 21 ottobre 2022, in seguito alla sua nomina a ministro. E, proprio riguardo a questo, ci chiediamo: chi prenderà il suo posto al secondo telegiornale Rai? E questa sostituzione cambierà gli equilibri ai piani alti dell’azienda pubblica?
Il quotidiano Repubblica riporta le voci secondo cui la sua uscita innescherà un effetto domino tale da consentire a Fratelli d’Italia di fare incetta di poltrone, a partire da quella di Amministratore Delegato che, dopo Fuortes, potrebbe andare a Giampaolo Rossi, vicinissimo a Giorgia Meloni.
Come riporta sempre Repubblica, per il Tg2 si fa il nome di Nicola Rao, attuale vicedirettore del Tg1 e storicamente in quota destra. Ma sarebbe solo una nomina temporanea: il progetto di Meloni è infatti prendersi il primo notiziario nazionale dove Rao potrebbe traslocare non appena l’attuale direttrice Monica Maggioni otterrà quello che chiede, e cioè la conduzione di un programma di approfondimento in prima serata.
In alternativa, se la Lega dovesse insistere, al Tg2 potrebbe andare Roberto Pacchetti (attuale condirettore della TgR). In questo caso però Fratelli d’Italia sarebbe pronto a chiedere lo sfratto di Alessandro Casarin dalla testata giornalistica regionale (riequilibrio necessario rispetto a un alleato sovradimensionato, se si considerano i pesi elettorali).