Se tutti conosciamo la popolare leggenda di Re Artù, pochi ricorderanno con la stessa facilità la storia della giovane Nimue, protagonista di Cursed, la nuova serie originale fantasy di Netflix basata sull’omonimo romanzo scritto da Tom Wheeler, riscritta in chiave moderna e femminile.
Anche in questo racconto di 10 episodi da un’ora, in programmazione dal 17 luglio scorso, ci sono i classici elementi della storia – un prode sovrano, una spada magica, un potente mago, la persecuzione religiosa e una tavola rotonda – ma l’accento si pone sulle donne che la attraversano, e in particolare su Nimue mettendola addirittura al centro della scena.
Figlia dell’alta sacerdotessa del suo clan, e costretta a reprimere le sue potenti abilità perché gli abitanti del villaggio pensano sia portatrice di pericolosa magia oscura, Nimue sogna una nuova vita in una terra lontana, dove entrerà in possesso di una spada magica nascosta insieme alle istruzioni per consegnarla a mago Merlino.
Katherine Langford, già nota al pubblico dei Netflix per le serie Tredici e Cena con delitto interpreta una Nimue esuberante e combattuta tra voglia di libertà, dovere e desiderio di affermarsi al mondo (e al suo villaggio) per il proprio grande potere. Troppo decisa per rendersi conto da sola delle pericolose conseguenze prodotte dalla spada: ci penseranno il destino e gli innumerevoli incontri con altri personaggi femminili significativi a metterla in guardia da assassini incappucciati e eserciti che si scontrano per la mancanza di una corona.
Ma se trovate eccessiva la violenza di questa versione, sulla piattaforma Netflix le novità non mancano, anche se vietate ai minori di 14 anni. Parliamo della nuova serie tv messicana in 18 episodi Oscuro Desiderio, che racconta l’incontro, tra scene ad alto tasso erotico ma anche drammatiche, tra un’avvocatessa Maite Perroni, annoiata dal suo matrimonio e dalla sua vita monotona, e un 23enne molto prestante interpretato da Alejandro Speitzer, con il quale trascorrerà molto più di una semplice notte.
L’incontro narra infatti la pericolosa trasformazione di un sentimento, come la passione travolgente, in una vera e propria ossessione. Una trama semplice che mischia una storia d’amore a un thriller psicologico, spiazzante e a tinte hot, per la pruriginosa curiosità degli abbonati.
Basata su una storia vera, invece, è l’ultima novità in casa Netflix, Stateless che affronta un tema di grande attualità: le pericolose traversate via mare di chi fugge dalla guerra e dalla dittatura e le condizioni nei centri di detenzione.
La protagonista, Sophie, reduce da un’esperienza traumatica in una setta, è bisognosa d’amore e incompresa dai genitori; rinchiusa in un centro di detenzione di immigrati irregolari in Australia, nella sua mente torneranno prepotentemente le paure del passato sotto forma di allucinazioni, così come il suo desiderio di libertà. Fortissimo anche il personaggio del sorvegliante Cam interpretato dall’attore Jai Courtney, combattuto fra il bisogno di avere più soldi per mandare avanti la sua famiglia e il senso di colpa per il trattamento riservato agli immigrati.
Cate Blanchett porta così sullo schermo una serie ideata, diretta e interpretata da lei con cui persegue il suo obiettivo da ambasciatrice dell’ONU, dichiarando: “I problemi affrontati hanno una risonanza universale, ma sono stati nascosti dal silenzio e confusi dalla paura e dalla disinformazione. La nostra speranza – sua e dei co-creatori Elise McCredie e Tony Ayres – è che Stateless generi una conversazione globale circa i nostri sistemi di protezione delle frontiere”.