CheTVfa Ricorda… Gina Lollobrigida (1927 – 2023)

“Con la scomparsa di Gina Lollobrigida l’Italia perde una diva di fama planetaria che ha arricchito in modo indimenticabile la storia del cinema italiano. La ‘donna più bella del mondo’, come fu definita dalla stampa negli anni del suo massimo fulgore, è stata una  attrice generosa e versatile, capace di molti registri, nelle sue innumerevoli collaborazioni con i registi più significativi da Cinecittà ad Hollywood. Fuori dal set, ha saputo misurarsi in altri settori delle arti visive, dalla fotografia alla scultura. Oltre ad innumerevoli partecipazioni come ospite nelle trasmissioni Rai, Gina Lollobrigida ha dato vita ad una indimenticabile Fata Turchina nel “Pinocchio” di Luigi Comencini. Le sue qualità di attrice e il suo esempio di donna volitiva e indipendente conservano un posto centrale nell’immaginario degli Italiani”.

Così la Presidente Rai Marinella Soldi e l’Amministratore Delegato Carlo Fuortes hanno ricordato Gina Lollobrigida, la grande artista scomparsa ieri, 16 gennaio 2023, all’età di 95 anni.

Anche CheTVfa vuole ricordarla ripercorrendo la sua carriera, tra cinema, fotografia, arte, politica e ovviamente televisione.

Nata a Subiaco (Roma) il 4 luglio 1927, Gina Lollobrigida frequentò l’Accademia delle Belle Arti. Per mantenersi gli studi iniziò a posare per i fotoromanzi con lo pseudonimo di Diana Loris.

Appena diciassettenne, la Lollobrigida interpretò il ruolo di Corinna nella commedia Santarellina di Eduardo Scarpetta.

A 20 anni partecipò al concorso “Miss Roma” dove si classificò seconda ottenendo la possibilità di partecipare alle finali nazionali di “Miss Italia“. Anche qui non passò inossservata, arrivando al terzo posto.

Dopo i primi successi con piccoli ruoli nei popolari “film operistici” dell’immediato dopoguerra, Gina Lollobrigida recitò in vari film di importanti registi: tra questi ricordiamo Campane a martello di Luigi Zampa (1949), Achtung! Banditi! di Carlo Lizzani (1951) e soprattutto Fanfan la Tulipe di Christian-Jaque (1952), che la consacrò star in Francia. Nello stesso anno in Italia conquistò una vasta popolarità con Altri tempi di Alessandro Blasetti, nell’episodio Il processo di Frine con Vittorio De Sica, che coniò per lei la definizione di “maggiorata fisica”.

Nel 1953 interpretò, ancora al fianco di Vittorio De Sica, il personaggio della Bersagliera, premiato con il Nastro d’argento, in Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini (Orso d’argento al Festival di Berlino), entrando definitivamente nell’immaginario collettivo italiano. Raggiunti i vertici della notorietà, l’anno dopo girò il sequel, altrettanto riuscito, Pane, amore e gelosia sempre di Comencini, ma nel 1955 rifiutò di recitare in Pane, amore e… di Dino Risi, terzo capitolo della serie, e venne rimpiazzata da Sophia Loren, sua storica “rivale” secondo la stampa dell’epoca.

Negli anni seguenti l’attrice affrontò diversi ruoli drammatici, come in La provinciale (1953) di Mario Soldati, La romana (1954) di Luigi Zampa, che le fece vincere la Grolla d’oro a Saint Vincent, Mare matto (1963) di Renato Castellani e Un bellissimo novembre (1968) di Mauro Bolognini.

Dai primi anni Cinquanta La Lollo, così soprannominata dalla stampa, diventò protagonista di produzioni internazionali hollywoodiane come Il tesoro dell’Africa (1953) di John Huston, con Humphrey Bogart e Jennifer Jones, Il maestro di Don Giovanni (1954) di Milton Krims, e La donna più bella del mondo (1955) di Robert Z. Leonard, in coppia con Vittorio Gassman, film biografico che romanza la vita del soprano Lina Cavalieri. In questo ruolo la Lollobrigida fornì una buona prova anche come cantante lirica e vinse il David di Donatello alla migliore attrice protagonista, premio che l’Accademia del cinema italiano istituì proprio quell’anno.

Nel 1956 recitò con grande successo nel film drammatico Trapezio di Carol Reed, accanto a Burt Lancaster e Tony Curtis. Seguirono Il gobbo di Notre Dame (1956) di Jean Delannoy,  Sacro e profano (1959) di John Sturges, al fianco di Frank Sinatra e Steve McQueen, Salomone e la regina di Saba (1959) di King Vidor.

Nel 1961 girò Va nuda per il mondo di Ranald MacDougall; nello stesso anno, con Torna a settembre di Robert Mulligan, in cui fu protagonista, vinse un Golden Globe come miglior attrice del mondo. L’anno seguente recitò nel film in costume Venere imperiale di Jean Delannoy: il ruolo di Paolina Bonaparte le valse un David di Donatello e un Nastro d’argento come “migliore attrice protagonista”.

Nel 1964 apparve nel film drammatico La donna di paglia di Basil Dearden. L’anno successivo recitò in Strani compagni di letto di Melvin Frank. In quegli anni partecipò sia a film italiani di vario genere, come La bellezza di Ippolita (1962) di Giancarlo Zagni, Io, io, io… e gli altri (1966) di Alessandro Blasetti, Le piacevoli notti (1966) di Armando Crispino e Luciano Lucignani e La morte ha fatto l’uovo (1967) di Giulio Questi, sia a produzioni straniere, quali Hotel Paradiso (1966) di Peter Glenville, L’amante italiana (1966) di Jean Delannoy, e Le avventure e gli amori di Miguel Cervantes (1967) di Vincent Sherman.

Nel 1969 partecipò agli spettacoli televisivi The Dean Martin Show e, in Italia, Stasera Gina, con la regia di Antonello Falqui.

Nel 1968, grazie alla sua brillante interpretazione in Buonasera, signora Campbell di Melvin Frank,  ottenne una candidatura al Golden Globe per la “migliore attrice in un film commedia o musicale” e un terzo David di Donatello alla “migliore attrice”. Sempre nel 1968 apparve come guest star nel satirico Mash, la guerra privata del sergente O’Farrell di Frank Tashlin. In seguito si cimentò anche con lo spaghetti-western prendendo parte a E continuavano a fregarsi il milione di dollari (1971) di Eugenio Martín. Nel 1972 recitò in Un ospite gradito… per mia moglie di Jerzy Skolimowski. L’anno successivo, dopo una partecipazione in Peccato mortale di Francisco Rovira Beleta, si allontanò dagli schermi cinematografici, cui farà ritorno solo nel 1995 con il film Cento e una notte di Agnès Varda, seguìto da una breve apparizione in XXL (1997) di Ariel Zeitoun, con protagonista Gérard Depardieu.

Nel 1972 interpretò la Fata Turchina nello sceneggiato Rai Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini, che costituì l’esordio dell’attrice in una produzione televisiva.

Pur al culmine della popolarità, dall’anno successivo iniziò a diradare le apparizioni sugli schermi per dedicarsi alla fotografia (ritrasse, tra gli altri, Paul Newman, Salvador Dalí, Henry Kissinger, David Cassidy, Audrey Hepburn ed Ella Fitzgerald), pubblicando anche alcuni libri di reportage (tra cui, nel 1973, un’intervista a Fidel Castro), e soprattutto alla scultura, con esposizioni in tutto il mondo.

Nel 1984 apparve nel celebre serial statunitense Falcon Crest guadagnandosi una candidatura al Golden Globe per la “miglior attrice non protagonista in una serie”. Nel 1985, sempre per la tv americana, recitò nella miniserie televisiva Deceptions e nel 1986 fu la guest star di due episodi di Love Boat.

Nel 1988 prese parte al remake televisivo de La romana diretto da Giuseppe Patroni Griffi, in cui interpretò il ruolo della madre della protagonista, che aveva il volto di Francesca Dellera (con cui litigò apertamente).

Dopodiché si limitò ad apparire saltuariamente in televisione e al cinema, e solo in ruoli cameo, nelle commedie francesi Cento e una notte, diretta da Agnès Varda (1995), e XXL, per la regia di Ariel Zeitoun (1997), e nella fiction Una donna in fuga.

Nel 1996 fu premiata con il David di Donatello alla carriera e nel 2006 ebbe un riconoscimento speciale in occasione del cinquantenario del trofeo di cui era stata la prima vincitrice nel 1956.

Nell’ottobre 2010 fu ospite di Pippo Baudo nella trasmissione Rai Novecento, dove ricostruì la sua lunga e fortunata carriera d’attrice, fotografa e scultrice. Nel 2011, dopo 14 anni di assenza nel cinema, tornò sul grande schermo con una partecipazione straordinaria nel film Box Office 3D – Il film dei film, diretto e interpretato da Ezio Greggio. Alla fine dello stesso anno, per la prima volta insieme sul grande schermo, Gina Lollobrigida e Sophia Loren furono tra le protagoniste del documentario Schuberth – L’atelier della dolce vita di Antonello Sarno.

Nel maggio 2012 fu ospite d’onore alla cerimonia del David di Donatello, dove raccontò alcuni aneddoti della sua lunga e intensa carriera d’attrice.

Il 2 febbraio 2018 le venne dedicata una stella sulla celebre Hollywood Walk of Fame, divenendo così la quattordicesima personalità italiana a ricevere tale prestigioso riconoscimento.

Nel 1999 decise di entrare in politica, candidandosi al Parlamento europeo in una lista di centro-sinistra, I Democratici, sia nella circoscrizione dell’Italia centrale sia in quella meridionale, ottenendo in tutto oltre 10.000 preferenze, senza però risultare eletta.

Nell’agosto 2022 venne diffusa la notizia che in vista delle imminenti elezioni politiche l’attrice sarebbe stata candidata a Latina al collegio uninominale del Senato, e in altre circoscrizioni nel plurinominale proporzionale come quella della Sicilia Orientale, per la lista Italia Sovrana e Popolare, raggruppamento di varie formazioni politiche, compreso il movimento “Azione Civile” guidato dal suo avvocato personale Antonio Ingroia. Non venne eletta a causa del mancato raggiungimento della soglia di sbarramento da parte della lista.

Tornando al ricordo della Lollobrigida attrice, vi diciamo infine che su RaiPlay è in evidenza in “Home Page” una lunga intervista andata in onda a “Domenica In” nell’aprile del 2020, in cui è ripercorsa tutta la sua carriera. Sempre sulla piattaforma Rai, nella fascia “Da Non Perdere”, sono in evidenza i film “Pane, amore e fantasia” e “Pane, amore e gelosia”, oltre alla raccolta di 12 contributi dalle Teche Rai intitolata “Lollo tivvù”. Nella fascia “Playlist24”, inoltre, sono proposti: il servizio dal Tg1 delle 13.30 di oggi, un’intervista rilasciata a “Storie Italiane” del 2017, un’intervista a “Domenica In” del 2021 e lo sketch con Alberto Sordi, tratto dallo storico programma “Stasera Gina Lollobrigida”. È stata poi predisposta una collezione intitolata “Addio a Gina Lollobrigida”, che racchiude alcuni servizi dei Tg, contributi di programmi Rai con interviste, sketch, partecipazioni e servizi biografici per un totale di 25 contributi. All’interno della stessa raccolta sono stati inclusi anche i film già citati e i cinque episodi dello sceneggiato “Le avventure di Pinocchio” di Luigi Comencini del 1972, in cui Gina Lollobrigida ha interpretato un’indimenticabile Fata Turchina.