Bella ma’… che confusione. Dalla dittatura social di Diaco al talk sulla Generazione Z. E gli ascolti non decollano

Lunedì 12 Settembre alle 15:15 ha preso il via Bella ma‘ il nuovo programma condotto da Pierluigi Diaco nel pomeriggio della seconda rete del servizio pubblico che va a sostituire il defunto Detto Fatto condotto da Bianca Guaccero.

Bella ma’ è un programma che non passa inosservato, di questo debutto si parla da mesi, e fa non poco rumore la presenza del conduttore che in questi due anni ci ha abituato ad uno stile di conduzione autoreferenziale e retorico.
Il passato è passato… ma mica tanto.

Pierluigi Diaco propone una sfida tra due schieramenti: il gruppo della generazione z (età compresa tra 15-30 anni) e i così detti boomer (over 40). Ogni giorno c’è un capo squadra che sfida la fazione opposta attraverso il “ bellaquiz”. Alla fine della puntata è decretato il vincitore della sfida attraverso il voto social dell’account di Rai 2 e alcuni punti dati dagli opinionisti del programma tra cui la “bellaprof” in collegamento Skype.
Anche qui Avanguardia pura.

In una Rai 2 in crisi d’ascolto è necessario cambiare l’assetto del palinsesto pomeridiano per fare un programma che non presenta nulla di nuovo e non sa ancora a che pubblico parlare?

C’è molta confusione. E la rete in questo momento non può permetterselo.
La presenza della generazione zeta è chiaramente una scusa. I contenuti del programma sono da tisana relax per pensionati. Un esempio: il corso impartito da Diaco per far comprendere le parole tag, selfie, live, twitch e quant’altro, con l’esperto in studio che approfondisce i vari significati.
Nella seconda parte del programma arrivano le interviste ai vip. Dove l’intervistato a centro studio risponde alle domande del cast.
Anche qui grande sforzo autoriale.

La trasmissione potrà avere anche qualche chance ma per il momento manca nella sostanza. È tutto visto, rivisto , stravisto. Nulla di nuovo. Non c’è attesa, non c’è guizzo. C’è solo una grande voglia di cambiare canale.
La cosa raccapricciante è che Bella ma’ gode di uno studio, diretta, band, ospiti ma un conduttore che è totalmente negato per stare lì. E credo che quest’ultimo sia l’unico compiaciuto dell’andamento del programma. Gli ascolti sono allarmanti: una media al di sotto del 3% di share nelle ultime due puntate.

Detto fatto, lo scorso anno, arrivava a numeri non da record ma certamente più alti. E l’atmosfera era di un altro livello.
Non sarebbe stato meglio tagliare i costi allungando la trasmissione che precede Ore 14, magari mantenendo la parte di cronaca con Milo Infante e una seconda parte più leggera con un altro volto, sempre dallo stesso studio?

Se queste sono le premesse per richiamare i giovani su Rai 2 con una trasmissione che sembra uscita dai primi anni 2000… sarà dura arrivare al panettone.