#Amadeus pubblica il regolamento di #SanremoGiovani, ed è polemica. La FIMI contro #Salini: “Si comincia malissimo”

Mancano addirittura sette mesi alla 71°edizione del Festival di Sanremo, o meglio, come ama definirla il padrone di casa Amadeus, la 70°+1, la prima post covid, e già iniziano le polemiche.

I lavori sono iniziati già da diverse settimane, come testimoniato da varie foto postate sui social. Il direttore artistico ha già scelto la scenografia su cui lavorerà anche quest’anno il maestro Gaetano Castelli. Al suo fianco dovremmo rivedere l’esuberante Fiorello, che non si è ancora pronunciato in merito, ma l’amico Amadeus ha già iniziato l’opera di convincimento.

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Nella giornata di ieri pomeriggio è stato reso noto il regolamento ufficiale della gara dei giovani, candidatura aperte a partire dal prossimo 1°settembre e per tutto il mese. Possono presentare domanda tutti quelli che non hanno ancora compiuto i 34 anni di età, che non hanno mai partecipato a Sanremo nella categoria Campioni e che hanno già pubblicato almeno due singoli musicali.

Grandi novità per questa edizione dei giovani che avranno uno spazio loro dedicato per 5 seconde serate, dal titolo AmaSanremo su Rai1, al giovedì dopo il singolo episodio settimanale della fiction record d’ascolti Doc – nelle tue mani, dal 29 ottobre al 26 novembre. Finale poi il 17 dicembre, in prima serata, con i 10 giovani selezionati: di questi 6 accederanno al palco del teatro Ariston insieme ai due selezionati di Aria Sanremo. In pratica gli appuntamenti in seconda serata vanno a sostituire lo spazio riservato ai giovani da Marco Liorni lo scorso anno all’interno della sua trasmissione Italia sì.

A giudicarli, nella prima fase di semifinali, la commissione musicale presieduta da Amadues, il televoto e una giuria di esperti televisivi. Per la fase finale solo commissione musicale e pubblico attraverso il televoto.

Subito però arrivano anche le polemiche, per il momento strettamente musicali. Enzo Mazza, presidente della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) ha criticato la pubblicazione del regolamento, che una volta pubblicato non può più essere modificato, prima di risolvere altre questioni che avevano già fatto presente.

“Ancora una volta Rai manda il regolamento del festival dopo aver ignorato le richieste di definire preventivamente la questione dei diritti e delle utilizzazioni dei contenuti al festival. Siamo al primo di agosto e già le promesse dell’ad Salini di risolvere le criticità sono svanite nel nulla. Come avvio dell’edizione 2021 non c’è che dire, si comincia malissimo”.

Lo stesso Mazza qualche settimana fa, dalle pagine del Corriere della Sera, aveva lanciato l’idea di restringere il voto della Sala Stampa ai soli critici musicali. Lo scorso anno erano 1.271 giornalisti accreditati, tra la Sala stampa dell’Ariston Roof e la Sala Lucio Dalla al Palafiori. Troppa gente accreditata a votare. E già da queste sue dichiarazioni sono partite molto polemiche dato che le votazioni degli ultimi anni alla lunga si sono rivelate di successo.

“Una possibile soluzione legata al fatto che la giuria stampa è nata come giuria tecnica. Altrimenti vale tutto. Che differenza ci sarebbe tra una demoscopica o televoto, da una sala stampa fatta di centinaia di inviati che scrivono, ad esempio, di televisione o di costume? Alla Rai fanno comodo perché scrivono del Festival. Ma se guardiamo alla realtà noi vorremmo che si votasse la musica grazie ad una competenza”.

Legittime le critiche della Fimi però c’è da sottolineare che i giovani quest’anno potranno godere di un platea più ampia cui rivolgersi rispetto a quella del sabato pomeriggio e poi l’importante, in questa fase post emergenza, è che la musica riparta, e riparta dai giovani.