A distanza di due anni dalla prima stagione, in prima serata su Rai 1, a partire da domani, domenica 11 aprile, ritorna la fiction “La Compagnia del Cigno” con l’attesa seconda stagione. Nel cast della serie co-prodotta da Rai Fiction-Indigo Film e diretto da Ivan Cotroneo, ci sono diverse riconferme, a partire da quella di Alessio Boni, che tornerà a interpretare il ruolo del direttore d’orchestra Luca Marioni.
“È un direttore d’orchestra e non l’avevo mai fatto prima. Salire sul podio per dirigere ti fa sentire onnipotente“ afferma Boni in merito al suo ruolo in un’intervista rilasciata a TV Sorrisi e Canzoni. “Quando parte la musica suonata dai 60 ragazzi, che sono tutti orchestrali veri, ti vengono i brividi. In più mi ha affascinato il carattere a due facce di Luca: con la moglie è accogliente, dolce, amorevole. Quando si tratta della musica, invece, è intransigente con se stesso e con i ragazzi. […] Odia la mediocrità e diventa spigoloso, ma dice cose sacrosante, anche se io non creerei mai quell’atmosfera di tensione per ottenere il massimo dagli altri, sono più portato a lavorare in armonia e serenità”
L’attore svela alcuni nuovi dettagli sul personaggio di Luca, che sarà diverso rispetto al Luca della prima stagione: “C’è un cambio enorme rispetto alla prima stagione. Sono passati due anni e sul fronte privato è di nuovo felice con Irene. Nella sfera professionale, invece…” ma senza lasciar trapelare troppe informazioni e infatti, al primo tentativo di approfondimento da parte del giornalista, afferma “Capirete tutto soltanto nell’ultima puntata”.
Alessio Boni torna così ad interpretare un ruolo che in parte lo rappresenta nel “non transigere nel lavoro” e del quale gli era mancato “il contatto con i giovani protagonisti”, che lo riportano agli inizi della sua carriera, ai suoi 18 anni. Le cose però non sono cambiate solo nella storia e, dopo molti anni e dopo essere diventato padre di Lorenzo (nato lo scorso anno), il rapporto tra l’attore e gli altri ragazzi sul set è “inevitabilmente” cambiato: “Tre anni fa facevo l’amicone ma ero più distaccato, ora sono più vicino, più paterno e protettivo con loro”.
E proprio al figlio che gli sta insegnando ad “avere tanta pazienza” vorrebbe lasciare un’importante insegnamento: “Vorrei che fosse libero da pregiudizi e che potesse vivere delle sue passioni. Voglio regalargli la vera libertà, quella del cuore”.