A CACCIA DI FORMAT | More is Less: “poco è meglio” nel cooking-game per malati di Masterchef

MasterChef gode di ottima salute. È Sempre Mezzogiorno non è da meno. E su TV8 e Real Time ancora imperversano ristoranti e cake star. Senza contare la miriade di rubriche di cucina di cui sono infarciti i contenitori. Piatti, ricette ad ogni ora del giorno e della notte. Insomma chi più ne ha, più ne metta… anzi no.

Perché la nuova frontiera del cooking-show potrebbe risiedere proprio nel “poco”: pochi ingredienti per grandi piatti. È “More is Less(qui il trailer), game lanciato da Armoza Formats sul mercato internazionale in cui quattro chef di talento si sfidano nel creare piatti strabilianti con il minor numero di ingredienti possibile.

D’altronde quante volte avete sentito uno dei giudici di MasterChef o di Bake Off dire che l’arma vincente talvolta può rivelarsi proprio la semplicità? “More is Less” gioca su una delle frasi più abusate nei cooking-talent di tutto il mondo per impressionare il pubblico, dimostrando che anche con solo tre ingredienti si possono creare piatti da gustare non solo con il palato ma anche con gli occhi.

La sfida per gli chef in gara si snoda in tre manche, ognuna a tempo: nella prima devono ideare e preparare un piatto di alto livello con solo cinque ingredienti a disposizione. Nella seconda l’asticella si alza e diventano quattro fino alla manche finale dove potranno contare solo su tre ingredienti presi dalla dispensa rotante.

Problemi di cottura, eventuali aggiunte di ingredienti per riuscire a portare a termine il piatto costeranno caro al concorrente, già impegnato in una corsa contro il tempo per riuscire a preparare il piatto nel tempo a disposizione. Più ingredienti usano, meno soldi guadagnano. Solo il migliore, eletto da una giuria composta da diversi esperti del settore, tornerà a casa con il portafogli strabordante di soldi.

“More is Less” sembra essere adatto per rimpiazzare qualche talent culinario in onda ormai da tanto, troppo tempo su TV8 come ad esempio “Cuochi d’Italia”. Sempre che non ne esca un “mappazzone”, per dirla alla Barbieri. O che non ci “diluda”, pardon deluda.. colpa di Bastianich.