È stato il titolo più visto di sempre su Prime Video. E ancora oggi sei out se tra amici qualcuno cita Posaman e tu non sai chi è. Se il tuo collega si mette a urlare improvvisamente “Donatella per uno storno in cassa 2” e non capisci. O se non riconosci “Mignottone Pazzo”.
È bastata una sola stagione a “Lol – Chi ride è fuori” per ergersi a “cult”. La voglia di leggerezza dopo oltre un anno tra coprifuoco e lockdown. Ma anche un’idea nuova di comicità, frutto della contaminazione con altri generi. Il game-show per Lol. Il quiz invece nel caso di “Quizness”.
Nell’innovativo format realizzato da Red Arrow Studios International “stupido è chi lo stupido fa” per citare la massima di Forrest Gump. Diversamente da quanto ci si possa aspettare, in questo quiz infatti vince chi nel dare le risposte appare più stupido.
Non a caso il concept prevede che alla conduzione ci sia proprio un comico di professione a cui spetta il compito di guidare i quattro concorrenti nel corso di sette manche facendosi beffe di loro. Tra queste “Subbly Jubbly” in cui i concorrenti devono sostituire all’interno delle risposte corrette parole senza senso; “Risky Quizness”, un round tanto veloce quanto sorprendentemente difficile in cui le domande richiedono quasi sempre la stessa risposta. Infine “Double Trouble” mette alla prova la prontezza mentale dei concorrenti, chiamati a scegliere indicativamente la domanda a cui rispondere. Troppo facile? No, perché in realtà dovranno risponderne a una totalmente diversa da quella che invece si aspettano.
In Quizness dunque non conta tanto la conoscenza generale quanto la velocità di pensiero e l’autoironia: alla fine del quarto, sesto e settimo round i concorrenti con il punteggio più basso devono abbandonare il gioco. Ne resta uno che per vincere il jackpot di 25 mila dollari deve affrontare il gioco finale e rispondere correttamente a sette domande. Se non riesce potrà comunque tornare a casa con un piccolo premio di consolazione pari a mille dollari (buttali comunque via di sti tempi!). Quizness gioca con uno dei più intramontabili generi televisivi, il quiz appunto, dandogli una nuova chiave di lettura.
Lol, Quizness: il futuro della comicità in TV sembra dunque essere nella contaminazione tra generi diversi. È davvero finita l’era dei monologhi alla “Zelig” o “Made in Sud”?