A CACCIA DI FORMAT | #ICanSeeYourVoice, chi vuol giocare con “il cantante (s)mascherato”?

Si avvicina l’estate e cheTVfa ha deciso di mettersi in viaggio. Non, però, per concedersi una vacanza, ma per scovare, in giro per il mondo, nuovi programmi – in rampa di lancio o già consolidati – ancora sconosciuti alla televisione italiana. Lente d’ingrandimento alla mano, ogni mercoledì, questo nuovo appuntamento ci porterà così “A caccia di format”.

Evidentemente a Seul l’abito non fa il monaco. Non si spiega altrimenti la passione dei sudcoreani per i format che giocano su immagine e riconoscibilità. Lì, ad esempio, è nato Il Cantante Mascherato. E da lì arriva anche un altro mistery game musicale, I can see your voice, destinato a ricalcarne le orme.

In questo format però avere orecchio non basta: un buon occhio invece potrebbe fare la differenza. Il gioco infatti ruota intorno a un gruppo di “misteriosi cantanti”: tra loro si celano alcuni che sono effettivamente capaci di cantare e altri invece che stonati è dire poco. Tutti concorrenti che, per vincere, devono far credere di avere talento. Il compito di smascherare chi mente e chi no è affidato a un artista del panorama musicale: un “loro” collega più navigato e popolare, che si presuppone sia in grado di distinguere tra un vero cantante e uno fake.

Facile, direte. Invece no, perché lo dovrà fare senza poterli mai ascoltare cantare. Può studiarne il look, la fisicità, la gestualità, la mimica e, anche vedendo come si muovono sul palco, la presenza scenica. Può immaginarne la vocalità, il timbro. Ma al massimo li ascolterà parlare: mai cantare, almeno fino al momento dello svelamento.

I concorrenti sono chiamati a sfidarsi in diversi round che prevedono lyp sinc battles e altre prove. Indizi sulle loro voci sono poi sparsi all’interno di filmati che ne accompagnano le performance. Per creare ulteriori dubbi, vengono inoltre mostrati certificati, foto e video che ne attestano le qualità vocali: documenti (ovviamente) fake per gli “stonati”. Il loro obiettivo in ogni manche è risultare il più possibile credibili come cantanti, anche mentendo spregiudicatamente se necessario per salvarsi la pelle: lo smascheratore infatti elimina progressivamente chi secondo lui non è un vero cantante. Una volta eliminato, il concorrente può finalmente cantare esibendosi su quello che viene chiamato “il palcoscenico della verità”, smentendo (nel caso di evidenti stonature) o confermando (se la performance è da applausi) le intuizioni dello smascheratore.

Per non farsi mancare nulla, I can see your voice si avvale anche dei SING-vestigators: un panel di esperti del settore (musicisti, cantanti noti, performers) che, oltre a commentare gli sviluppi del gioco, consigliano e aiutano i concorrenti durante la gara. Nelle fasi finali poi il loro ruolo diventa ancor più importante, arrivando a influire anche sull’elezione del vincitore. E chi è? Ovviamente colui che passa indenne ogni manche senza mai essere eliminato: il concorrente su cui lo smascheratore punta tutto ritenendolo un cantante vero, il più talentuoso del gruppo.

Il vincitore ha quindi la possibilità di cantare esibendosi in un duetto con un superospite: lì si scoprirà se ha mentito oppure no. Se si tratta di un talento vero, allora in premio potrà registrare un brano insieme a uno dei celebri artisti che hanno preso parte allo show: il primo passo di una (eventuale) futura carriera. Se invece a vincere fosse un cantante fake, l’effetto sarà ancor più esilarante: la performance finale risulterà disastrosa, una stecca dietro l’altra. E il concorrente torna a casa con un importante premio in denaro.

In Corea del Sud già alla settima stagione, I can see your voice è in onda (o lo sarà a breve) con diverse versioni anche in Bulgaria, Cambogia, Cina, Indonesia, Malesia, Olanda, Filippine, Thailandia e Vietnam. Negli Stati Uniti è Fox ad averne ordinato un primo ciclo di puntate: secondo i piani pre-Covid sarebbe dovuta andare in onda entro la fine del 2020 con la conduzione di Ken Jeong (già protagonista, non a caso, di The Masked Singer UK). E il mistery game potrebbe arrivare presto anche in Germania, secondo l’accordo sottoscritto di recente tra la società sudcoreana CJ Entertainment che lo produce e la tedesca Tresor TV. E si sa, la Germania non è poi così lontana dall’Italia…