A CACCIA DI FORMAT | #ImaCelebrityGetMeOutofHere, il reality per stomaci forti (come sa bene Gino D’Acampo)

In quest’estate cheTVfa ha deciso di mettersi in viaggio. Non, però, per concedersi una vacanza, ma per scovare, in giro per il mondo, nuovi programmi – in rampa di lancio o già consolidati – ancora sconosciuti alla televisione italiana. Lente d’ingrandimento alla mano, ogni mercoledì, questo nuovo appuntamento ci porterà così “A caccia di format”.

Oggi è tra i volti di punta di Discovery con Restaurant Swap e altri format in onda su Nove. Ma, a discapito delle sue italianissime origini, lo chef Gino D’Acampo è ben più conosciuto nel Regno Unito, dove da oltre quindici anni spopola in TV. Molto prima della panna acida sul ragù che nel novembre 2018 lo rese protagonista di una celebre sfuriata in diretta (impossibile non ricordarla), D’Acampo si fece conoscere dal pubblico britannico per la partecipazione (e la vittoria) in un reality-show che gli portò anche numerose critiche.

In onda dal 2002, I’m a Celebrity… Get Me Out of Here! porta un gruppo di vip nella giungla per due settimane: qui, oltre a convivere, devono guadagnarsi cibo e altre ricompense superando prove davvero off limits, sulla falsariga di quelle a cui venivano sottoposti i concorrenti de La Talpa o di Ciao Darwin.

Mangiare grilli (cotti, mescolati in bevande oppure semplicemente morti), formiche verdi, vermi, larve, ragni arrosto o tarantole, testicoli di canguro, peni di coccodrillo, scarafaggi, lingue di toro. O ancora ricercare oggetti in pozzanghere di sterco, camminare sospesi ad alta quota, gimcane di tunnel, sepolture sotto terra. Test di resistenza fisica e mentale che, se superati, permettono ai vip di guadagnare stelle e andare avanti nel gioco. Per rinunciare alla prova o ritirarsi in corsa, il concorrente deve pronunciare la frase che dà il titolo al format (I’m a Celebrity…Get Me Out of Here!), perdendo quindi vantaggi per sé o per il gruppo. Esattamente come in ogni reality che si rispetti, la loro sopravvivenza in gara è legata a nomination ed eliminazioni: il vincitore viene incoronato “re (o regina) della giungla”.

In onda anche negli Stati Uniti e in Germania, Francia, Australia, India, Danimarca, Romania, Svezia, Olanda e Ungheria (per citarne solo alcuni), il format da noi non è mai arrivato, anche in virtù delle forti attinenze con L’Isola dei Famosi: non a caso negli States la CBS che produce Survivor nel 2002 fece causa (senza successo) agli ideatori di I’m a Celebrity per presunto plagio. Non è detto però che l’adventure game, anche in forma pre registrata, prima o poi possa fare capolino anche su una delle nostre reti.

Intanto nel Regno Unito il programma, sopravvivendo alle polemiche, è arrivato alla ventesima edizione che, a causa del Coronavirus, non sarà più girata nello storico set in Australia, ma in un antico castello in Galles. L’uso di insetti e altri animali vivi durante le prove è stato spesso oggetto di contestazioni e sotto accusa sono finiti anche i produttori, colpevoli di fingere sulle reali condizioni di vita delle celebrities: la giungla “pericolosa” dove dovrebbero vivere sarebbe infatti un ambiente iper-controllato, con alcuni scenari ricostruiti artificialmente come ad esempio lo stagno e la piccola cascata che fanno da sfondo ad alcune prove.

Uno degli episodi più discussi nell’intera storia di I’m a Celebrity ha riguardato proprio Gino D’Acampo che insieme a un suo compagno d’avventura nell’edizione 2009 uccise, cucinò e mangiò un topo. La Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals, un’organizzazione australiana, aprì un’inchiesta per crudeltà sugli animali e la New South Wales Police decise di perseguire i concorrenti: in Australia infatti dove lo show viene girato uccidere animali per fini di spettacolarizzazione è reato. ITV, che ha mandato in onda le immagini, si è scusata per non aver informato adeguatamente i concorrenti sulla legislazione australiana in materia: le accuse nei confronti dei concorrenti sono state ritirate quando la rete si è assunta la responsabilità dell’incidente pagando una sostanziosa multa. L’incidente suscitò le reazioni di alcune associazioni animaliste anche nel Regno Unito portando l’opinione pubblica a interrogarsi sull’utilizzo (e l’uccisione) di animali a scopo di intrattenimento. Dallo scorso anno comunque, su decisione di ITV, per le prove alimentari è bandito l’utilizzo di insetti vivi.

Critiche e polemiche più o meno simili sono sorte anche negli altri Paesi in cui il format è in onda. Ciò nonostante, anche in Germania, I’m a Celebrity viaggia inesorabilmente verso la quindicesima stagione (in onda nel 2021). A dimostrazione che il vero “re della giungla”, l’unico capace di superare indenne contestazioni, polemiche ed episodi davvero spiacevoli come quello raccontato, è proprio il format stesso.