Si avvicina l’estate e cheTVfa ha deciso di mettersi in viaggio. Non, però, per concedersi una vacanza, ma per scovare, in giro per il mondo, nuovi programmi – in rampa di lancio o già consolidati – ancora sconosciuti alla televisione italiana. Lente d’ingrandimento alla mano, ogni mercoledì, questo nuovo appuntamento ci porterà così “A caccia di format”.
Un nuovo divertente game show, lontano dai canoni tradizionali, è pronto a debuttare sugli schermi di ABC il prossimo giovedì 11 giugno, in prima serata. E, attraverso questa nuova rubrica, ci stuzzica l’idea di farvelo conoscere, partendo dal promo in circolazione in queste settimane e dal meccanismo già reso noto.
Si tratta di “Don’t”, nuovo format americano creato da Banijay Studios North America e prodotto da Ryan Reynolds. Quest’ultimo sarà anche la voce narrante di questo nuovo titolo esilarante, alla cui conduzione è stato scelto Adam Scott.
I concorrenti che vi parteciperanno, infatti, verranno sottoposti ad improbabili prove fisiche dai risvolti comici, seguendo una semplice regola, quella di “Non farlo!”, come ci suggerisce il titolo. Per assurdo, sarà proprio il “non fare nulla” che permetterà alle squadre di amici e parenti che uniranno tra loro le forze di provare a vincere il montepremi di 100.000 dollari.
Più precisamente, in ogni puntata, le varie squadre formate da quattro componenti, dovranno affrontare compiti assurdi vincolati da regole mentali come “Non chiudere gli occhi”, “Non guardarti alle spalle”, “Non urlare” o “Non bagnarti i pantaloni”. Ogni manche permetterà loro di incrementare il proprio montepremi, mentre le sconfitte determineranno una penalità a cui i concorrenti saranno sottoposti.
Lungo il percorso di gara, i concorrenti potranno correre dei rischi attraverso particolari prove di coraggio come “Non spingere il pulsante” o “Non osare”.
“Sono entusiasta che il pubblico potrà vedere Don’t e sentiamo che abbiamo fatto la scelta giusta per cambiare quello che era il titolo provvisorio: “Please Not Not”, ha detto Scott a Deadline. “La grande idea dello spettacolo, sfidando le persone ad astenersi dal fare cose, mi ha catturato. Sembrava strano, divertente e con grande potenziale”.